La scrittura delle storie dei video animati deve sottostare alle regole cinematografiche come se si trattasse di un film vero e proprio.
Infatti, per realizzare un video animato bisogna padroneggiare tante competenze, tra cui quello della scrittura e dello storytelling, al fine di ottenere un video con un contenuto non solo istruttivo, ma anche accattivante.
In questo articolo vedremo come scrivere la storia di un video animato per renderlo coinvolgente.
La sceneggiatura
Abbiamo accennato che per realizzare la storia perfetta per un video animato bisogna seguire le regole cinematografiche, la prima di queste regole è la sceneggiatura.
Il problema è che il “foglio bianco” potrebbe spaventare; quindi, bisogna cominciare a scrivere seguendo una traccia o un’idea. Qual’è il tema principale del video animato?
E’ un video animato di marketing ad esempio? Quindi con l’obiettivo di vendita di un prodotto o un servizio, o un video esplicativo di chi è l’azienda e di cosa si occupa?
Oppure l’obiettivo è uno o più video animati da inserire all’interno di un corso e-learning?
L’argomento per una buona sceneggiatura non deve mai essere generico, ma il più specifico possibile.
Partendo dall’argomento del video animato bisogna strutturare la sceneggiatura dividendola in più parti. Per fare ciò può essere utile creare una sinossi.
La sinossi
Per ogni video animato andrà strutturata una sinossi composta da una o due pagine contenenti:
- Una piccola panoramica sui personaggi;
- L’ambientazione e quello che si vuole comunicare, ovvero l’obiettivo del video animato;
- Come agisce il contenuto che si vuole comunicare sui diversi personaggi;
- Come i personaggi agiscono e reagiscono al contenuto che viene comunicato nel video animato;
- La conclusione.
Così facendo la sinossi affronterà uno o più argomenti da trattare all’interno del video animato, ed è proprio partendo da essa che andremo a sviluppare la sceneggiatura con dialoghi e approfondimenti.
La struttura della sceneggiatura
Sicuramente, per scrivere la storia di un video animato, c’è bisogno di creatività ma anche di conoscenze tecniche su come è strutturata una sceneggiatura in modo da facilitare noi stessi e gli eventuali nostri collaboratori nella scrittura del video animato.
La sceneggiatura andrà divisa in diverse fasi di creazione:
- Intestazione della scena;
- Descrizione;
- Dialoghi;
- Storyboard.
1. Intestazione della scena
Nell’intestazione della scena viene inserita una sorta di legenda, ovvero alcune parole tecniche in maiuscolo di intestazione per descrivere la scena in maniera semplice ed immediata in una sola frase per volta:
- INT., la scena si svolge in un ambiente interno;
- EXT., la scena si svolge in un ambiente esterno;
- DAY, la scena si svolge di giorno;
- NIGHT, la scena si svolge di notte.
Volendo fare un esempio per descrivere una scena in cui un personaggio si trova nel suo salotto di notte avremo:
INT. SALOTTO DI MARCO – NIGHT
Questo tipo di sintassi è pratico ed esplicativo per descrivere tutte le diverse scene di un video animato in maniera veloce e immediata.
2. La descrizione
Dopo aver indicato la tipologia di scena, bisogna descrivere personaggi, ambiente, azioni ed eventuali oggetti all’interno della scena.
La descrizione deve essere semplice e quanto più esplicativa possibile. Riprendendo l’esempio dell’intestazione potremo avere:
“Marco si annoia: guarda la televisione, sfoglia qualche rivista e giornale, cerca qualche libro nella libreria. Ad un certo punto sente un rumore proveniente dalla cucina…”
In questo modo si avranno chiare le sequenze da inserire nel video animato.
3. I dialoghi
Dopo aver definito le scene e il loro contenuto possiamo passare alla creazione dei dialoghi che dovranno risultare credibili, fluidi, realistici e in linea con i contenuti del video animato.
Per cui, i dialoghi potranno contenere non solo gergo tecnico adatto all’argomento che vorremo trattare, ma anche modi di dire ed escamotage narrativi per rendere più fluido il discorso, ma sempre tenendo bene in mente lo scopo del video animato: insegnare un determinato argomento.
In concreto, riprendendo l’esempio utilizzato in precedenza avremo Marco che esclama: “Chi è là? Chi c’è in cucina? Sarà meglio controllare cosa sta succedendo”.
Online si trovano molte sceneggiature da poter analizzare per farsi un’idea concreta su come creare dialoghi credibili e, quindi, prendere spunto per creare una propria linea personale.
4. Lo storyboard
Lo storyboard è l’ultima fase della sceneggiatura ed è composta da una serie di immagini che contengono le scene e i personaggi in ordine cronologico e accompagnate da descrizioni.
Queste descrizioni contengono informazioni sull’inquadratura da impiegare, i dialoghi, le eventuali transizioni, ecc…
Queste immagini possono essere realizzate in due modi:
- a mano su carta o con software grafici in base alle proprie capacità o tramite persone specializzate del team di lavoro;
- utilizzando software specifici con in archivio scene, personaggi, oggetti, ecc…
Con la seconda opzione si può ottenere una buona base di partenza molto vicina al prodotto finale che potrà essere implementata e arricchita per creare il vero e proprio video animato.
La creazione del video animato
Arrivati a questo punto, grazie alla sceneggiatura, avremo scritto completamente il video animato.
Con tutti gli elementi creati sottoforma di bozze e arricchendole, sarà possibile assemblare o creare il video animato finale.
Molto importante è anche la revisione, non solo alla fine di tutte le fasi, ma durante ogni fase in modo da avere sempre chiaro il focus da mantenere senza mai andare fuori tema.
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